Cisti

Le cisti epatiche sono neoformazioni benigne del fegato, di forma solitamente sferoidale, a contenuto liquido, capsulate e nettamente separate dal parenchima epatico. La loro origine deriva da un’alterata organizzazione del tessuto epatico o da infezione da parte di parassiti (echinococco).

 

CISTI SIEROSE

Sono reperti occasionali (vengono cioè riscontrate durante esami radiologici eseguiti per altri motivi) nell’1% della popolazione. Sono in gran parte dei casi solitarie, di diametro variabile da pochi millimetri a parecchi centimetri, asintomatiche, costituite da un unica camera, circondate da un sottile strato di tessuto fibroso. Possono riscontrarsi in ogni parte del fegato. Appaiono di colore bianco o bluastro e sono di consistenza molle. Sintomi In gran parte dei casi le cisti epatiche non causano alcun tipo di sintomo, e spesso non vengono neppure mai diagnosticate. In alcuni pazienti, però, possono andare incontro ad un progressivo accrescimento, raggiungendo dimensioni tali da divenire palpabili. Il motivo per cui alcune lesioni cistiche assumono dimensioni cospicue non è noto. In questi rari casi, possono quindi causare sensazione di peso e dolore sotto al costato di destra. Sintomi ben più rari sono la comparsa di ittero colestatico per compressione delle vie biliari, rottura o emorragia all’interno della cisti stessa.

Diagnosi 
Anche quando le cisti raggiungono grosse dimensioni la funzionalità epatica non appare alterata. Solitamente, essendo dei reperti occasionali, il primo esame radiologico che individua una cisti è un’ecografia o una TC dell’addome, richiesto per altri motivi. La diagnosi differenziale include le cisti idatidee, la malattia policistica epatorenale, il cistoadenoma ed il cistoadenocarcinoma, le pseudocisti epatiche, e le lesioni maligne primitive o secondarie del fegato.

Terapia 
Le cisti di piccole dimensioni richiedono solamente controlli ecografici nel tempo. La sola evacuazione del contenuto liquido della cisti non è terapeutica, poichè quasi sempre si ha riformazione del liquido. Questa procedura andrebbe riservata a pazienti sintomatici con rischio operatorio troppo elevato. Le cisti di grosse dimensioni o francamente sintomatiche vengono trattate chirurgicamente mediante marsupializzazione. Solo in casi selezionati si rende necessaria la resezione epatica.

MALATTIA POLICISTICA DEL FEGATO

E’ una malattia a carattere ereditario, che nella metà dei casi si associa a rene policistico, e spesso alla presenza di lesioni cistiche anche in altri organi (pancreas, polmone, milza, ovaio). Sovente si associa ad una o più delle seguenti lesioni epatiche: microamartomi (complessi di Von Meyenberg), fibrosi epatica congenita, malattia di Carolì, dilatazioni del coledoco. Le cisti hanno dimensioni variabili da pochi millimetri a qualche centimetro, e possono coinvolgere solo determinate aree del fegato o quasi sostituirne il tessuto funzionale. La prognosi è generalmente buona e dipende sostanzialmente dalla gravità delle lesioni renali associate.

Sintomi
In molti pazienti il decorso è asintomatico. Nelle forme autosomiche recessive la malattia può manifestarsi già alla nascita o nella prima infanzia; in questi casi la prognosi è legata alla gravità della fibrosi epatica e dell’interessamento renale, che risultano costantemente presenti. Nelle forme autosomiche dominanti, la sintomatologia insorge di solito verso i 40-50 anni con dolore e senso di peso in zona sottocostale destra, talvolta associati a difficoltà digestive. In rari casi si può avere ittero, dovuto alla compressione delle vie biliari. Il fegato può risultare di volume normale o aumentato, con superficie irregolare. Diagnosi La prima indagine che rivela la presenza di cisti epatiche è solitamente un’ecografia, che ben evidenzia la presenza di formazioni dotate di sottile capsula, a contenuto liquido, presenti nei due lobi epatici, nei reni e talvolta in altri organi. Le formazioni cistiche risultano ben visibili anche alla TC e alla RM, che ne caratterizzano meglio l’entità ed i rapporti con i tessuti e gli organi circostanti.

Terapia 
Raramente le cisti raggiungono dimensioni tali da giustificarne il drenaggio e solo se il paziente presenta sintomi. Questa procedura è eseguita tramite l’uso di un ago guidato ecograficamente. L’intervento chirurgico va riservato alle cisti di diametro maggiore di 10 cm, sintomatiche e facilmente accessibili per il chirurgo. L’intervento consiste nella marsupializzazione (cioè la creazione di una comunicazione diretta tra la cisti e la cavità addominale, con apposizione di drenaggio addominale) o nella escissione delle lesioni cistiche di diametro maggiore. Nei rarissimi casi di malattia molto avanzata in cui il parenchima epatico normale è sostituito totalmente da una moltitudine di cisti vi può essere indicazione al trapianto di fegato.