Splenectomia

L’intervento di prima scelta o gold standard, così come anche l’unica terapia della maggior parte delle patologie della milza, è rappresentato dalla splenectomia.

La splenectomia è l'operazione chirurgica di asportazione della milza, che si pratica quando l'organo è danneggiato in modo irreparabile o non funziona più in modo adeguato e può essere eseguita in due modi diversi: con una tecnica mininvasiva (che può essere laparoscopica o robotica) o con una procedura tradizionale (o a cielo aperto).

La splenectomia, se programmata da tempo (cioè se non è un intervento d'emergenza), prevede le seguenti misure preoperatorie:

  • Presentarsi a digiuno assoluto. La splenectomia si effettua in anestesia generale, pertanto si richiede di non mangiare e di non assumere liquidi per diverse ore, prima dell'intervento.
  • Interrompere l'assunzione di determinati farmaci. In vista dell'intervento, ci sono farmaci che non vanno assolutamente assunti (per esempio, gli anticoagulanti). Per questo motivo, è importante che il paziente comunichi, al medico, tutti i medicinali che sta assumendo o ha assunto nel recente passato.

L'intervento di splenectomia laparoscopica si svolge nel seguente modo: il chirurgo, prima di tutto, esegue quattro piccole incisioni sull'addome del paziente; attraverso una di queste, infila una minuscola videocamera, che, collegata a un monitor, gli consente di orientarsi durante le successive manovre. Quindi, attraverso le altre tre incisioni, conduce gli strumenti per l'isolamento e l'estrazione della milza.
Tutta la procedura si svolge con il paziente posizionato sul fianco laterale destro (decubito laterale destro), in modo tale che la milza "si presti" meglio all'asportazione.

Durante la splenectomia laparoscopica, la milza viene per prima cosa separata dai legamenti di sostegno e dai vasi sanguigni che la irrorano. Queste operazioni sono eseguite in modo tale da ridurre al minimo il sanguinamento. Successivamente, l'organo da estrarre viene infilato in una sorta di sacchetto e trascinato all'esterno. Esiste anche la possibilità di frantumarlo, una volta nella sacca, e rimuoverlo pezzo per pezzo.

La splenectomia robotica si svolge nel medesimo modo di quella laparoscopica; la differenza sta nella posizione del chirurgo primo operatore che non si trova al tavolo operatorio ma seduto ad una console collegata al robot Da Vinci. I bracci del robot, caricati con gli strumenti, vengono inseriti tramite le incisioni addominali e manovrati in remoto dal primo operatore. Gli assistenti del primo operatore sono invece al tavolo operatorio e si occupano di cambiare gli strumenti se necessario.

La splenectomia tradizionale, o a cielo aperto, è l'intervento classico di asportazione della milza. Si esegue dopo aver inciso e aperto la parte superiore sinistra dell'addome. Una volta isolata dai vasi e dai suoi legamenti, la milza viene estratta con cautela, facendo attenzione a non ledere gli altri organi aderenti. Terminata l'estrazione, si richiude l'addome con dei punti di sutura.

Dopo l'operazione chirurgica, è previsto un ricovero ospedaliero, che può andare da un minimo di due giorni a un massimo di sei. La durata della degenza è a discrezione del medico curante, il quale decide in base allo stato di salute del paziente operato.
A dimissione avvenuta, è necessario stare a riposo assoluto per almeno una settimana. Durante questo periodo, è doveroso seguire alla lettera i consigli del medico, il quale vieterà anche le attività quotidiane più semplici e comuni, come farsi il bagno, guidare ecc.
Il completo recupero avviene, solitamente, nel giro di 4-6 settimane.